COMUNICATO CUB SCUOLA CHE CITA IL NOSTRO GRUPPO

Lo avevamo segnalato per tempo, e con noi lo aveva segnalato il Coordinamento
“Lavoratori e Precari scuola pubblica di Torino”: l’intesa del 3 agosto 2010, firmata da
Regione, USR e Cgil, CISL e UIL del Piemonte, faceva acqua da tutte le parti, a
cominciare dal pio desiderio di far pagare all'INPS parte dei costi dell'intera operazione.
Nel frattempo le scuole, lasciate nella più totale incertezza su: consistenza dei fondi
assegnati, durata e tipologia dei contratti da stipulare con i precari, possibilità di pagare
ferie, malattia e quant'altro, hanno ritardato le assunzioni oppure hanno chiamato al lavoro
i precari omettendo di produrre tempestivamente un regolare contratto di assunzione a
tempo determinato condizione, questa, di palese illeggittimità.
Il 17 novembre abbiamo portato le nostre osservazioni in Regione e oggi, finalmente,
possiamo dire che esse sono state integralmente accolte: i precari saranno assunti alle
seguenti condizioni:
• con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno 2011;
• sulla base del CCNL vigente per il comparto scuola e quindi sono completamente
equiparati ai loro colleghi già assunti per chiamata degli USP o delle istituzioni
scolastiche in base alle tradizionali graduatorie di supplenza;
• il trattamento economico previsto è quello definito dal CCNL 2007 compresi Cia o
Rpd, rateo di tredicesima e ferie non godute, oneri a carico dello stato.
Resta il neo delle sostituzioni che non sono garantite e per le quali è stato previsto un
accantonamento di risorse limitate e utili fronteggiare i soli congedi parentali, previa
approvazione della Regione.
Sono stati necessari circa due mesi per porre rimedio ad una situazione davvero
insostenibile per i lavoratori coinvolti, due mesi nei quali non è stato garantito il servizio
che questi sono ora chiamati a svolgere. Due mesi di inadempienze e ritardi che si
sommano agli altri disastri prodotti dalla “riforma epocale”.
Quello di oggi è un buon risultato, purtroppo solo parziale, della nostra mobilitazione, una
mobilitazione che proseguirà perchè, a differenza di altri, noi non dimentichiamo che il
piano Gelmini-Tremonti ha cancellato quest'anno, nella nostra regione, oltre 2.000 posti di
lavoro e altrettanti ne cancellerà il prossimo.