lettera su salvaprecari da mandare a stampa: proposta
Pagina 1 di 1
Re: lettera su salvaprecari da mandare a stampa: proposta
avendo risposto in due non mi prendo la briga di spediche a chicchessia questa lettera, che pensandoci bene è anche molto impegnativa e potrebbe compromettere il nostro incontro di giovedì inimicandoci la Casagrande.
a martedì
lbonomo- Messaggi : 98
Data di iscrizione : 28.09.10
lettera su salvaprecari da mandare a stampa: proposta
io ho provato a scrivere qualcosa di incisivo e comprensibile per tutti: lo so, ci sono imprecisioni, ma è il prezzo dell'immediata leggibilità, mancano delle cose, ma siamo a 2000 battute è già troppo lungo... se qualcuno può, dimagrisca il testo.
Alle 18.00 dobbiamo farlo partire: destinatari Specchio dei Tempi, Repubblica lettere Torino, Nuova Società
Giulia per favore metti in fondo l'indirizzo vero della casella mail che hai aperto per noi
Bloccati al momento della partenza i contratti del cosiddetto 'Salvaprecari' regionale, il provvedimento della giunta Cota elaborato a fine estate in accordo con INPS Piemonte e sindacati confederali della scuola, per limitare la perdita di posti di lavoro causata dalla legge Gelmini.
Dopo i due mesi necessari per individuare i beneficiari - tanto scuole quanto precari -, ecco l'inciampo: dopo aver chiamato in servizio i docenti, molte scuole non fanno loro firmare i contratti e fanno pressioni perché non diano disdetta della disoccupazione all'INPS.
In poche parole in questi giorni si è creata la strana situazione di lavoratori impiegati in nero nell'ente pubblico.
Perché non si fanno firmare i contratti? A causa della formula di retribuzione concordata fra gli enti firmatari: si tratta di un compenso misto, sostenuto per il 60% dall'INPS e per il 40% dalla Regione. Per l'oscurità della circolare giunta alle segreterie degli istituti interessati, i dirigenti pensano che, facendo disdire la disoccupazione, le casse delle singole scuole - come si sa, da anni lasciate vuote dal Ministero -, dovranno sostenere in solido la quota di retribuzione mancante.
Il Salvaprecari contiene altri problemi macroscopici. Per es., l'accordo è stato firmato dall'INPS regionale: chi pagherà il 60% della retribuzione degli impiegati, che essendo da anni precari hanno lecitamente il domicilio fiscale in un'altra regione?
Lo scorso 17 novembre siamo stati ricevuti, noi un gruppo di insegnanti precari, dal neonominato dirigente regionale dell'Istruzione, Paola Casagrande, che ha ascoltato i nostri molti rilievi e s'è impegnata a trovare delle soluzioni.
Il 19 gli stessi sindacati firmatari, CGIL - CISL - UIL, sono stai costretti a richiedere all'assessore regionale Cirio un incontro urgente in merito ai non previsti sviluppi dell'intesa, che pure avevano sottoscritto a settembre.
I problemi al momento restano, così come le perplessità sui provvedimenti, con cui una Regione si sobbarca i disagi procurati dal Governo in settori che sono di competenza dell'amministrazione statale.
Coordinamento 'Lavoratori e Precari scuola pubblica Torino'
leps_torino@virgilio.it
Alle 18.00 dobbiamo farlo partire: destinatari Specchio dei Tempi, Repubblica lettere Torino, Nuova Società
Giulia per favore metti in fondo l'indirizzo vero della casella mail che hai aperto per noi
Bloccati al momento della partenza i contratti del cosiddetto 'Salvaprecari' regionale, il provvedimento della giunta Cota elaborato a fine estate in accordo con INPS Piemonte e sindacati confederali della scuola, per limitare la perdita di posti di lavoro causata dalla legge Gelmini.
Dopo i due mesi necessari per individuare i beneficiari - tanto scuole quanto precari -, ecco l'inciampo: dopo aver chiamato in servizio i docenti, molte scuole non fanno loro firmare i contratti e fanno pressioni perché non diano disdetta della disoccupazione all'INPS.
In poche parole in questi giorni si è creata la strana situazione di lavoratori impiegati in nero nell'ente pubblico.
Perché non si fanno firmare i contratti? A causa della formula di retribuzione concordata fra gli enti firmatari: si tratta di un compenso misto, sostenuto per il 60% dall'INPS e per il 40% dalla Regione. Per l'oscurità della circolare giunta alle segreterie degli istituti interessati, i dirigenti pensano che, facendo disdire la disoccupazione, le casse delle singole scuole - come si sa, da anni lasciate vuote dal Ministero -, dovranno sostenere in solido la quota di retribuzione mancante.
Il Salvaprecari contiene altri problemi macroscopici. Per es., l'accordo è stato firmato dall'INPS regionale: chi pagherà il 60% della retribuzione degli impiegati, che essendo da anni precari hanno lecitamente il domicilio fiscale in un'altra regione?
Lo scorso 17 novembre siamo stati ricevuti, noi un gruppo di insegnanti precari, dal neonominato dirigente regionale dell'Istruzione, Paola Casagrande, che ha ascoltato i nostri molti rilievi e s'è impegnata a trovare delle soluzioni.
Il 19 gli stessi sindacati firmatari, CGIL - CISL - UIL, sono stai costretti a richiedere all'assessore regionale Cirio un incontro urgente in merito ai non previsti sviluppi dell'intesa, che pure avevano sottoscritto a settembre.
I problemi al momento restano, così come le perplessità sui provvedimenti, con cui una Regione si sobbarca i disagi procurati dal Governo in settori che sono di competenza dell'amministrazione statale.
Coordinamento 'Lavoratori e Precari scuola pubblica Torino'
leps_torino@virgilio.it
lbonomo- Messaggi : 98
Data di iscrizione : 28.09.10
Argomenti simili
» SALVAPRECARI: incontro 26/11 Comunicato Stampa
» La proposta di legge n. 20
» COMUNICATO STAMPA PDL N. 20 DA PARTE DELL' UAAR
» COMUNICATO STAMPA SULLA PDL N. 20 DA PARTE UAAR
» la Stampa si è accorta finalmente di noi!
» La proposta di legge n. 20
» COMUNICATO STAMPA PDL N. 20 DA PARTE DELL' UAAR
» COMUNICATO STAMPA SULLA PDL N. 20 DA PARTE UAAR
» la Stampa si è accorta finalmente di noi!
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|